DOPO I RECENTI RAPPORTI SULLA STORIA CHE SI RIPETE, SENZA CHE DA ESSA SI TRAGGA INSEGNAMENTO, UN LETTORE SCRIVE PER CONTESTARE QUESTI RICHIAMI AL PASSATO.
RIPORTO INTEGRALMENTE LA SUA CRITICA:

Ciao alieno, sono uno studente e da anni mi vengono impartite lezioni di storia, dicendo che conoscere il passato serve al presente e al futuro dell’umanità. Vedo che anche tu fai lo stesso. Ma credete che la storia abbia mai insegnato qualcosa a qualcuno?

È dalle origini del mondo che i problemi e le incomprensioni tra gli umani si risolvono con aggressioni e violenze. I miti di Caino e Abele, Romolo e Remo, e tutti gli altri fratricidi, ci hanno insegnato qualcosa? Guerre e stermini si sono susseguiti senza interruzioni, non c’è stato mai un periodo di pace nel mondo, sempre conflitti armati, con armi sempre più sofisticate e distruttive, dalle clave preistoriche ai droni attuali.

Tutti contro tutti. Indigeni contro immigrati, conquistadores contro ‘selvaggi’ da colonizzare, razze contro razze, regni contro altri regni, sfruttati contro sfruttatori, ribelli e rivoluzionari, maschi contro femmine… per ottenere che cosa? Ricchezze, potere, sicurezza, che però non durano a lungo perché qualcun altro cerca di strapparle, e anche gli imperi più forti finiscono per crollare. E il gioco tragico continua.

Non so se è la genetica che produce tutta questa inutile violenza. Ho letto da un tuo antico post che alcuni scienziati confermano che è così, mentre altri dicono di no, che la violenza è frutto di insicurezza e malessere sociale, e che rimediando a questo malessere si vivrebbe in pace. Ma non è mai successo e non credo che succederà mai.

Lo dicevano anche poeti e filosofi: “Homo homini lupus”…  

A che serve dunque parlare di storia, sperando di evitare così il ripetersi di guerre infinite e stermini insensati? Non credo che i governanti guerrafondai abbiano mai letto la storia, se non per prendere esempio di come sterminare meglio i nemici. E come inventare i nemici nel caso non ce ne fossero nei dintorni a motivare l’odio e l’ostilità.

Una volta hai scritto che spesso la storia la inventano i potenti per giustificare le loro malefatte, e questa cosa ci può insegnare? A fare il male e poi escogitare come lavarsene le mani? Aveva ragione Montale “La storia non è magistra di niente che ci riguardi.”

Quindi lasciamo perdere la storia, e limitiamoci alla cronaca. Ce n’è già abbastanza per inquietarsi e accorgersi che la razza umana è fatta di animali come tanti che popolano il mondo, forse anche peggiori degli altri quanto a crudeltà irrazionale e ingiustificata.

Raccontalo ai tuoi superiori alieni, che si tengano lontani da questo pianeta macchiato di sangue!

Il primo fratricidio (Wiligelmo, sec. XI d.C.)

Le considerazioni proposte dal nostro lettore gli umani le fanno da tempo, e tanto è stato detto al riguardo. Ne ho già scritto in passato, e non mi soffermo ancora.

Ricordo però che la storia non è solo quella politica, fatta di guerre e violenze, ma anche storia dell’arte, della letteratura, della ricerca della bellezza e dell’amore, della solidarietà e della compassione. Anche questa è storia dell’umanità.

Da alieno che guarda il vostro mondo in modo spassionato, devo riconoscere che accanto alla parte ‘animale’ che sfocia in aggressioni e violenze, c’è una umanità che riesce a produrre e a godere positività, fino a manifestazioni sublimi, accostandosi a ciò che molti chiamano ‘spirito’ e altri ‘divino’.

Quale parte di umanità finirà per prevalere non è prevedibile. Ma raccontare la storia, tutta la storia, può servire a comprendere meglio gli umani nel bene e nel male. E capire come fare per poter sperare che non sia il male a prevalere.