SONO PASSATI 70 ANNI DA QUANDO NEL LUGLIO 1955, IN PIENA “GUERRA FREDDA”, IL FILOSOFO BERTRAND RUSSELL E IL FISICO ALBERT EINSTEIN IDEARONO E FECERO SOTTOSCRIVERE AD ALTRI SCIENZIATI UN “MANIFESTO” PER DENUNCIARE LA MINACCIA DI UNA GUERRA NUCLEARE.

Il manifesto è ancora di grande attualità, e in questo periodo di sconvolgimenti estesi a livello mondiale è utile rileggerne alcuni passi. Li riporto senza alcun commento, perché bastano le parole di questi grandi personaggi per riassumere bene i termini del problema.

London, 1955

“In questa occasione stiamo parlando non come membri di questa o quella nazione, continente o fede religiosa, bensì come esseri umani, membri della specie umana, la cui sopravvivenza è ora messa a rischio …

Cercheremo di non dire una sola parola che possa piacere più ad un gruppo piuttosto che ad un altro. Tutti, in eguale misura, sono in pericolo, e, se si comprende quale pericolo si corre, c’è speranza che lo si possa evitare collettivamente.

Dobbiamo cominciare a pensare in un modo nuovo. Dobbiamo imparare a chiederci non che mosse intraprendere per sostenere la vittoria militare al proprio gruppo preferito, perché non ci sarà più tempo per mosse di questo tipo. La domanda che ci dobbiamo porre è: che passi fare per prevenire uno scontro militare il cui risultato sarà inevitabilmente disastroso per tutte le parti?

Il pubblico in generale, e perfino molti personaggi autorevoli, non hanno ancora compreso che potrebbero rimanere coinvolti in una guerra con bombe nucleari… …autorevoli esperti sono unanimi nel dire che una guerra con bombe nucleari potrebbe porre fine alla razza umana … potrebbe verificarsi uno sterminio universale, rapido solo per una minoranza, ma per la maggioranza una lenta tortura di malattie e graduale disintegrazione.

Questa è allora la domanda che vi facciamo, dura, terrificante, inevitabile: metteremo fine alla razza umana, o l’umanità rinuncerà alla guerra?

La gente non affronta questa alternativa perché è molto difficile abolire la guerra.  L’abolizione della guerra richiederebbe spiacevoli limitazioni alla sovranità nazionale. Tuttavia, la cosa che probabilmente impedisce maggiormente la comprensione della situazione è il fatto che il termine “umanità” suona vago e astratto. La gente non si rende conto che il pericolo riguarda loro stessi, i loro figli e i loro nipoti, e non solamente una piccola porzione di umanità spaventata.

La maggior parte di noi non è neutrale nei propri sentimenti, ma, come esseri umani dobbiamo ricordare che, se i conflitti vanno risolti in un modo che possa essere congeniale a chiunque … allora queste soluzioni non devono essere decise dalla guerra.

Ci attende, se sapremo scegliere, un continuo progresso di benessere, conoscenza e saggezza. Dovremmo invece scegliere la morte, perché non riusciamo a rinunciare alle nostre liti? Facciamo un appello come esseri umani ad altri esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticatevi del resto.

C’è poco da aggiungere alle parole chiare e inequivocabili del Manifesto, che potremmo integralmente sottoscrivere 70 anni dopo, quando la distruttività delle armi nucleari è ancora maggiore.

Abbiamo parlato in tanti post precedenti di guerre e conflitti, e della mediazione come mezzo per evitarli e riportare la pace.

Grandi personaggi dei secolo scorso ricordano ancor oggi al vostro pianeta che è tempo di mettere in pratica queste strategie di pace, prima che sia troppo tardi…