TRA LE CURIOSITÀ SU CUI I MIEI SUPERIORI ALIENI MI CHIEDONO DI INDAGARE, UNA RIGUARDA I MOTIVI PER CUI NEL VOSTRO MONDO SI DIFFONDE L’USO DI AUTO DI DIMENSIONI SEMPRE MAGGIORI.
Grandi “fuoristrada” (anche se di fatto non lo sono più) invadono anche le città, dove il traffico congestionato e la difficoltà di parcheggio consiglierebbero auto più piccole. Come le minuscole citycar, che insieme ai mezzi a due ruote o ai monopattini (se correttamente usati) sembrerebbero una soluzione più adeguata al caos delle strade cittadine.

Eppure i grossi SUV (la sigla sta per Sport Utility Vehicle, ma di sportivo c’è ben poco) sono diventati la categoria di auto più popolare, con percentuali che in certi paesi raggiungono il 70%.
Secondo uno studio di Transport & Environment, le auto hanno raggiunto una larghezza media di 1 metro e 80 centimetri (i SUV vanno verso i due metri, cioè larghi quanto un furgone o un camper). Oltre la metà delle nuove auto vendute è troppo ingombrante per gli spazi medi di parcheggio in molti Paesi.
Queste dimensioni non lasciano agli altri spazio sufficiente per salire e scendere dalla loro auto, e rischiano di bloccare i malcapitati che si trovano la loro piccola auto stretta fra due giganti arrivati a parcheggiare accanto a loro. Oppure una grossa auto occupa un posto e mezzo, cioè in pratica due, peggiorando la situazione già critica dei parcheggi nelle città o nei condomini.

Il problema è tanto grave che a Parigi, dopo un referendum popolare, hanno deciso di aumentare drasticamente i prezzi dei parcheggi per le auto ingombranti, e altre città (anche italiane) si orientano in tal senso.
Ma cosa hanno di tanto attrattivo per l’uso in città mezzi così pesanti e ingombranti, che possono essere giustificati per lunghi viaggi o per essere usati fuori strada (anche se adesso pochissimi hanno le 4 ruote motrici)?
Vantano una maggiore solidità, in grado di resistere a forti urti, facendo più danno agli altri e meno a se stessi. La posizione del guidatore è più elevata rispetto alle normali auto. Influisce la maggiore spaziosità e comodità, ma soprattutto il prestigio: un SUV è uno status symbol perché, essendo più costoso, possederlo vuol dire ostentare benessere economico e sicurezza dei propri mezzi.
A fronte di questi vantaggi, le guide specializzate precisano che il SUV non è così sicuro come si crede: il peso elevato lo rende meno controllabile in caso di emergenza, specie per guidatori meno esperti. Inoltre rende più difficile la frenata e il baricentro alto diminuisce l’aderenza, soprattutto in discesa.
Peraltro la maggior parte dei SUV meno costosi non sono spaziosi come sembra dalle dimensioni esterne. Lo spazio per gli occupanti e per i bagagli è spesso minore di quello di una station wagon (meno larga) ma anche di una berlina di fascia medio-alta.
Anche la comodità del SUV è relativa: salire e scendere è più scomodo, visto che bisogna “arrampicarsi”, cosa non agevole per chi è anziano o ha problemi motori.
Un problema è il costo: non solo per comprarlo, ma per mantenerlo: bollo, assicurazione, consumi sono stangate che smorzano spesso l’entusiasmo iniziale verso quello che come si è detto è uno “status symbol” più che una vera necessità. Specie in città dove davvero non si capisce quale sia l’utilità di avventurarsi con questi mezzi grossi come camper e furgoni (che invece i centri cittadini cercano di evitarli!)

Cercando su internet spiegazioni del perché allora tanta gente li compra, oltre la già citata ostentazione di benessere e sicurezza, ho trovato persino una interpretazione psicologica davvero impressionante. Secondo alcuni studi empirici, molti uomini (che sono i principali acquirenti di questi grossi mezzi) troverebbero in essi un simbolo compensativo della grandezza dell’organo genitale, una sorta di rassicurante prolungamento della potenza fallica. È una spiegazione che ha lasciato perplessi i miei superiori alieni, e che sinceramente non convince neppure me.
Ma tant’è, quando i comportamenti umani sono incomprensibili è facile ricorrere a interpretazioni che si rifanno a dinamiche psichiche inconsce. Vere o meno che siano, resta lo sconcerto quando questi mezzi invadenti impediscono di parcheggiare normalmente, o intimoriscono con le loro pericolose manovre chi continua ad usare auto “normali”…

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