HO CALCOLATO CHE VOI UMANI PASSATE DORMENDO UN TERZO DELLE VOSTRE GIORNATE, E QUINDI DELLA VOSTRA VITA.

Ma, per vivere bene, il sonno è indispensabile perché rilassa e rigenera il corpo e la mente. Per cui anzi sarebbe un problema non dormire abbastanza e non dormire bene, infatti tra i farmaci più diffusi sono quelli contro l’insonnia.

Una caratteristica interessante del vostro sonno è che produce quella strana cosa che si chiama sogno. Mentre il corpo dorme, la mente – che non smette mai di lavorare – in certi periodi si attiva e forma idee, sensazioni, emozioni spesso confuse, incoerenti e assurde. A volte questi sogni sono piacevoli e appaganti, più spesso invece agitati, angoscianti e sconvolgenti (i peggiori li chiamate incubi). Fanno risvegliare turbati e inquieti, e chiedendosi che senso hanno.

Però alcuni sogni non si riescono a ricordare, molti li dimenticano quasi sempre, qualcuno dice di non sognare mai.

Dei sogni possono essere fatti tanti usi. In passato venivano utilizzati per trarre auspici o premonizioni per la vita reale. Sono serviti per giocare al lotto i numeri ‘smorfiati’ (cioè derivati) da quello che si è sognato. Molti affidano i loro sogni agli psicoanalisti, che ne tirano fuori significati reconditi per spiegare parti nascoste della mente. Per Freud “i sogni sono desideri”. E lo sono anche per la Cenerentola di Walt Disney, che “sogna e spera fermamente … e il sogno diventerà realtà”.

Ma i neuroscienziati diffidano di questa concezione secondo cui il sogno va interpretato, perché ‘significa’ qualcosa. In realtà l’attivazione cerebrale che persiste durante il sonno combina in modo caotico segnali provenienti dalle aree della memoria, non controllati dalla parte più razionale del cervello, per cui il risultato è qualcosa che va fuori delle regole di spazio, tempo e logica, che caratterizzano invece la mente sveglia e in condizioni normali. Dipende da questa strana e confusa miscela di memorie se il sogno sarà piacevole oppure triste o addirittura angoscioso.

Però se nella follìa onirica c’entra la memoria, può entrarci anche il desiderio che dalla memoria scaturisce, e scoprire quale sia questo desiderio, nascosto di giorno e risvegliato di notte, può essere utile a capire dove il sognatore vuole e può andare. Secondo recenti teorie sognare adempie aspettative emotive e può perturbare ma anche migliorare la vita reale, cioè fare stare meglio.

Forse per questa funzione propositiva del sogno, come desiderio da appagare nella realtà, c’è chi sogna anche da sveglio, “ad occhi aperti”, immaginando mondi diversi da quelli insoddisfacenti realmente vissuti, che si vorrebbero cambiare. Certe persone vengono definite “inguaribili sognatori” e sono considerate quasi anormali. Solo l’artista è giustificato se traduce nelle sue opere il frutto della fantasia onirica. Ma anche per la persona comune sognare un futuro diverso può essere una spinta ad attuarlo. Per un politico sognare un mondo diverso può essere lo scopo di un impegno in cui coinvolgere tanti altri.

Secondo il filosofo e letterato (e politico) Miguel de Unamuno il sogno di uno solo è un’illusione; il sogno di due si avvicina alla realtà. Il sogno comune attua il mondo reale, che è dunque il sogno di tutti.

E aggiunge lo scrittore Luis Sepúlveda: “Solo sognando e restando fedeli ai sogni riusciremo a essere migliori e, se noi saremo migliori, sarà migliore il mondo”.

Dunque si dovrebbe imparare a sognare, non solo i sogni notturni che svaniscono all’alba, ma quelli duraturi che stimolano a vivere meglio. Chissà che così non si possa imparare a produrre di notte più sogni belli, o almeno abituarsi a ricordare solo quelli. E prolungarli poi nella vita da svegli, cercando di realizzarli.

Forse il vostro mondo avrebbe meno incubi notturni e anche meno angosce diurne…