Torno sull’argomento del “coronavirus”, adesso chiamato più scientificamente (e anonimamente) CoViD19, su cui ho già scritto poco tempo fa. Nella mia condizione di alieno, spettatore interessato di ciò che succede nel vostro mondo, sto riferendo continuamente ai miei superiori gli sviluppi della diffusione planetaria dell’epidemia..  E relaziono anche sui comportamenti irrazionali che il panico diffuso insieme al virus sta suscitando nel mondo, Italia compresa.

Sono arrivato ad una prima conclusione: sulla Terra i virus attaccano non solo il fisico degli umani ma la loro ragione. Diffondono comportamenti strani che non servono a curarsi dal contagio o a prevenirlo, ma solo a rassicurarsi; peraltro senza ottenere l’effetto sperato: le azioni proposte per difendersi  servono solo a far dilagare la paura perché subentra l’imitazione collettiva. E niente è più facile da imitare che l’irrazionale.

Si saccheggiano i supermercati come se si fosse in attesa di una lunga guerra nucleare. Parte la caccia alle mascherine, che servono ad evitare di diffondere il virus da parte di chi ce l’ha già, non a proteggere chi non ce l’ha. Qualcuno, non contento di coprirsi la bocca e il naso, infila un sacco di plastica in testa e lo chiude ermeticamente rischiando la morte per soffocamento.

Della dilagante paura, e dei rimedi ossessivi ma inutili, approfittano imbonitori o veri e propri truffatori che offrono online “potenti integratori per le difese immunitarie”, “tute antivirali” che trasformano  l’utente in un personaggio da fantascienza, e persino  “Kit di protezione completa da coronavirus” venduti (e comprati!) via internet per 5000 euro. Per non parlare del “rosario all’Amuchina” e altre fantasiose invenzioni… Da sempre nel vostro pianeta l’istinto truffaldino fa leva sulla credulità e sulla dabbenaggine stimolata dalla paura.

Kit antivirale completo
Rosario all’amuchina

Ma anche molte decisioni pubbliche, seppur prese in buona fede per  rispondere alle paure della gente, lasciano perplessi. Si chiudono scuole e teatri, si vietano convegni ed eventi sportivi e persino cerimonie religiose (dalle messe ai funerali) perché comportano “grandi assembramenti”. Pur non essendo questi più pericolosi dei mezzi pubblici (bus, treni, aerei) che invece è più difficile bloccare, e dove non basta certo limitare i posti per escludere il rischio di contagio.

Si introducono negli aeroporti i controlli della temperatura, che servono solo ad individuare chi ha la febbre (per i più svariati motivi, non necessariamente virali), ma non chi dovesse avere il virus in incubazione e quindi la febbre non ce l’ha ancora. Ma tutti si rassicurano, perché così si evitano i contagi.

Si arriva a veri e propri sequestri di persona. Un sindaco ha imposto di restare chiuso in casa in quarantena, insieme a tutta la sua famiglia, ad un giovane tornato da una settimana da una zona ‘a rischio’, che non ha avuto e non ha alcun sintomo, e non è positivo al controllo. Ha solo avuto la dabbenaggine di comunicare ai vicini di casa da dove veniva. “La mia gente ha paura e va protetta” ha dichiarato il sindaco-sceriffo della salute.

Interessante è apprendere che molti – non si capisce se per alleviare o aumentare la paura – cercano e leggono libri che parlano di epidemie, dal Decamerone ai Promessi Sposi, dalla Peste di Camus a Cecità di Saramago. Ma anche testi a carattere scientifico come Spillover di Quammen. Vengono consigliati sui social e divorati avidamente da chi vuole apprendere cosa succedeva secoli fa in tempi di peste, o come una epidemia può rendere ciechi e atroci gli abitanti di una città. Per capire meglio quanto l’umanità può diventare disumana, o per terrorizzarsi ancora di più rispetto a quanto si legge sui giornali?

C’è un fondo di masochismo nella reazione al pericolo di contagio, ma anche tanta irrazionalità: che si diffonde ancora più veloce del virus, e con effetti non meno letali.