Ecco un’altra cosa che mi è difficile di capire del vostro mondo: come vengono assegnati cognomi e nomi, alle famiglie e ai bambini. Mi sono divertito a cercare su internet ed ho trovato risultati stranissimi (tutti reali, desunti dagli elenchi dei telefoni).

Comincio dai cognomi. Alcuni se la prendono con gli animali: Scornavacche, Mangiocavallo, Magnagatti, Mazzacani, Capracotta… non proprio da animalisti o vegetariani.

Ci sono cognomi che lasciano dubbi soprattutto a chi è costretto a portarli. Immaginate un Mezzasalma giovane e robusto? O un Cantalamessa che decide di diventare ateo? O un Appicciafuoco che volesse fare il pompiere? Incontrando un Sanguedolce a chi non verrebbe di provare un assaggio? Ma peggio andrebbe per un Trombatore che dovesse scoprirsi impotente, o per un Salvato che dopo un incidente non trova chi lo aiuta… Per non dire di un atleta dal beneaugurante cognome Vittoria quando dovesse perdere una gara!

Ci sono dei cognomi che provocano esiti esilaranti quando si accoppiano in caso di matrimonio: pensiamo ad una signorina Castrogiovanni che decidesse di sposare uno che si chiama Giovanni… eppure esiste una signora Giunta Domenica in Paradiso (Domenica è il nome, Paradiso è il cognome del coniuge che per tradizione si aggiunge a quello della moglie).

Ci sono modi per risalire alle origini dei cognomi, per chi fosse curioso di sapere le ragioni di tanta stranezza (o perfidia). E c’è anche la possibilità prevista dalla legge di cambiare cognomi poco onorevoli o motivo di scherno: di questa possibilità ha opportunamente approfittato il signor Felice Mastronzo, che è riuscito a cambiare in Mastranzo.

Ma quello che più meraviglia è la scelta dei nomi che invece vengono imposti ai  figli inconsapevoli da genitori improvvidi quando non sadici. Chiamare un figlio Felice, Fortunato, o Modesto vuol dire esporli al ridicolo quando poi il Felice va incontro a guai, il Fortunato dovesse risultare perdente, o il Modesto mostrarsi superbo. Certo, è una tentazione per un genitore della famiglia Magno chiamare il figlio Alessandro o Carlo, o per un Di Dio scegliere Angelo. Si trova in elenco Marco Polo (predestinato alle esplorazioni?), ma anche Bianco Natale, Gatto Silvestro, Cavallo Donato (a cui secondo un vostro proverbio neppure il dentista dovrebbe guardare in bocca!)

Tempo fa chiamare i figli Benito o Adolfo o Nikita era segno di chiaro orientamento politico, adesso imporre il nome di Ash dei Pokemon o Morticia della famiglia Addams o Arya del Trono di Spade, espone gli sfortunati figli al bullismo dei compagni.

E ci sono nomi che condannano chi li porta ad una forzata coerenza: Gaia non dovrebbe mai essere triste, Diletta non può mostrarsi antipatica, Pia andrà presto al catechismo, Penelope dovrà sempre essere fedele, Bianca non può permettersi una abbronzatura…

Invece ho conosciuto una Chiara con carnagione e capelli scuri, e una Bruna biondissima. In entrambi i casi i genitori avevano scelto il nome prima della nascita, peggio per la bambina che non ha corrisposto!

A volte penso se non sarebbe meglio che nomi e cognomi fossero sostituiti da codici, come nel nostro pianeta…