LE TEORIE EVOLUZIONISTE AFFERMANO CHE LE FUNZIONI SI SONO SVILUPPATE NEL TEMPO APPRENDENDO QUELLE PIU’ UTILI E FUNZIONALI ALL’ADATTAMENTO. E CHI SI E’ ADATTATO E’ SOPRAVVISSUTO, MENTRE GLI ALTRI SI SONO ESTINTI.

Ho potuto sperimentare questo principio in un mio recente viaggio, che mi ha portato a girare a lungo per l’Italia e quindi per tanti diversi hotel nei quali passare le notti. Le condizioni di adattamento alle diverse situazioni alberghiere sono davvero una sfida per la sopravvivenza. E pongono problemi che i viaggiatori del passato, come Goethe e Brydon, certo non avevano.

Un primo problema è adattarsi ai sistemi di condizionamento delle stanze, tutti diversi, e diversamente complicati. Quelli centralizzati hanno un display con pulsantiera in camera in cui è un’avventura cambiare temperatura o ventilazione, e mentre in piena notte si fanno disperati tentativi di aggiustamento si rischia di restare congelati. Altri hanno un telecomando, sempre diverso e comunque differente da quello cui sei abituato ad usare, con simboli strani e poco chiari. Il simbolo del sole in alcuni casi vuol dire che si deve selezionare d’estate quando c’è caldo; in altri che si deve usare per riscaldarsi quando fa freddo. Si procede per tentativi ed errori (in realtà, quasi sempre errori). Per cui si finisce col cercare una pesante coperta per evitare il freddo polare che non si riesce a ridurre. Oppure al contrario si dorme seminudi sul pavimento perché non si riesce a ridurre il calore. Non ci sono libretti di istruzioni (né si avrebbe il tempo di studiarli) e chiamare la reception in piena notte per farsi aiutare sarebbe come ammettere la propria incapacità ad usare le tecnologie.

Stesso problema per l’uso del televisore. Telecomandi tutti diversi con simboli difficili da interpretare e collocati sempre in modo diverso. Se l’hotel offre Skype (e magari a casa non ce l’hai, come nel mio caso) i telecomandi sono due, e vanno usati in sequenza non facile da interpretare. Anche in questo caso tanti tentativi e tanti errori, finché si decide di rinunciare, e andare a letto senza TV. Che non è poi così male, ai fini dell’adattamento sociale.

E che dire delle docce? comandi tutti diversi, simboli sulle manopole oscuri o assenti. Le ruoti tentando la sorte, e intanto rischi di ghiacciarti le vene o di ustionarti la pelle.

Prima colazione: in periodo di Covid, anche questo diventa un problema. Si deve ordinare all’addetto di sala ciò che si vuole mangiare o bere, unico che può toccare cibi e bevande che altrimenti potrebbero essere inquinate dall’utente diretto (nei supermercati non è così, invece). Le file che si accumulano con questa procedura, con tanti ospiti stranieri che hanno problemi a farsi capire e addetti che hanno problemi a capirli, rischiano di trasformare il breakfast in lunch (o brunch, come si dice oggi).

Mettersi in coda!

Altri hotel chiedono di scrivere su una lista e consegnare la sera prima alla reception ciò che si vuole mangiare l’indomani mattina, e poi portano direttamente al tavolo ciò che si è prenotato. Col rischio che l’uovo chiesto senza specificazioni sia a la coque anziché sodo, il succo di frutta o lo yogurt di un tipo non gradito, e così via.

Ma sono rischi da correre per mantenere la sicurezza di non contagiarsi, secondo le norme vigenti. Anche perché non tutti gli hotel chiedono il green pass (pare non sia prescritto) o misurano la temperatura come in aeroporto. In genere chiedono di compilare una autocertificazione che tutti firmano senza neppure leggere cosa viene chiesto.

Sempre a proposito di norme per la pandemia, le applicazioni sono quanto di più diverso si può pensare.

Per l’accesso ai treni a lunga percorrenza ci vuole il green pass e la misurazione della temperatura (come per gli aerei), mentre per i treni regionali nessun controllo e posti tutti occupati, anche quelli in piedi, altro che un metro di distanza. Forse il virus attacca solo chi viaggia per mete lontane, mentre evita di entrare in treni locali affollati.

Protestare non serve, ci si deve adattare e sperare che il virus vada da un’altra parte.

Insomma, adattarsi agli hotel e alle regole in tempo di pandemia è un bel problema, da cui si esce rafforzati o ci si avvia all’estinzione: e questo vale anche per gli alieni come me.