DOPO I TRISTI PENSIERI DELLA SETTIMANA SCORSA, ALCUNE CONSIDERAZIONI PIU’ POSITIVE, CHE ISPIRANO UN PO’ DI OTTIMISMO NEI MOMENTI DIFFICILI DELLA VITA.

In un famoso raccontino di Anthony De Mello, un viaggiatore chiede ad un pastore che sta pascolando le sue pecore: «Che tempo farà oggi?».
E quello risponde: «Il tempo che piace a me».
«Come fai a sapere che sarà il tempo che piace a te?».
«Poiché ho scoperto, signore, che non posso avere sempre ciò che mi piace, ho imparato ad essere sempre contento di quello che ho. Perciò sono sicuro che avrò il tempo che piace a me».
L’autore riferisce questa considerazione alla saggezza popolare orientale, indicativa di un modo di pensare ottimista, che si accontenta di ciò che si ha, quando non si può avere di meglio.

Ma questo può far pensare ad un atteggiamento passivo e quasi rinunciatario, che non è lo spirito vero dell’ottimista.

E’ vero che alcune cose, come il tempo atmosferico, non si possono cambiare, e ci si deve adattare per vivere comunque bene. E’ la logica del bicchiere mezzo pieno, anzichè mezzo vuoto, che funziona in certi casi ma non sempre.

In altri casi si può agire attivamente per migliorare le cose e farle corrispondere meglio ai sani desideri e ai giusti bisogni. Solo così ci si può impegnare per stare bene, e raggiungere quello stato che alcuni molto ottimisti definiscono “felicità”.

Ma bisogna intendersi su questo termine, spesso abusato e confuso con l’avere sempre a disposizione ciò che si vuole. Riguardo alla felicità, ricordo una bella frase di papa Francesco: “Essere felici non è avere un cielo senza tempesta, una strada senza incidenti, un lavoro senza fatica, relazioni senza delusioni. Essere felici significa trovare la forza nel perdono, la speranza nelle battaglie, la sicurezza nella fase della paura, l’amore nella discordia. Non è solo godersi il sorriso, ma anche riflettere sulla tristezza. Non è solo celebrare i successi, ma imparare dai fallimenti

Forza, speranza, sicurezza, amore. Riflessione sui momenti tristi. Imparare dall’esperienza, anche se negativa. Ecco le parole chiave per una vita serena, che non si limita ad accontentarsi di ciò che si ha. Anche se qualche volta, come per il saggio pastore, accontentarsi è indispensabile.

Si può vivere felicemente se si riesce a dare un peso giusto alle cose. E soprattutto a considerare nel modo giusto oggetti e persone che ci circondano. Attribuendo il valore che meritano agli oggetti (spesso sopravvalutati) e alle persone (spesso sottovalutate o maltrattate).

A questo proposito, un altro degli innumerevoli post che girano sui social dice: “Gli oggetti sono fatti per essere usati, le persone per essere amate. Il mondo va male se si usano le persone e si amano gli oggetti

Anche questo messaggio racchiude una grande saggezza, che suggerisce cosa fare per vivere meglio. Gli umani dovrebbero meditarlo con attenzione, perché da questo dipende il vero ottimismo verso il loro futuro.