DISTRARSI COL CELLULARE MENTRE SI GUIDA: IL PROBLEMA È SOLO SE SI TIENE IN MANO?

Parlare al telefono cellulare mentre si guida è giustamente proibito dalle vostre (come anche dalle nostre) leggi, perché tanti incidenti possono avvenire se il guidatore si distrae a sentire e a parlare.

L’uso del cellulare mentre si guida ha superato come causa di incidenti l’eccesso di velocità e la guida in stato di ebbrezza. Uno studio di Istat e ACI ha attribuito a questa causa un quinto degli scontri automobilistici avvenuti in Italia nel corso di un anno.

Per rimediare a questo problema, il Codice della strada italiano dice che “È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore… È consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie”.

Si inaspriscono multe e sanzioni, fino al ritiro della patente, per chi trasgredisce queste norme (e avviene spesso, basta guardarsi intorno).

Però la proibizione non vale se si usa il vivavoce o l’auricolare, cioè il telefono non viene tenuto in mano dal guidatore.

Come se il problema derivasse dall’occupare una delle mani per tenere il cellulare, e non invece dalle conseguenze di occupare la mente con quello che al cellulare si sente o si dice. È questo che distrae veramente. Eppure questo è consentito.

Chi ha scritto questa vostra norma non conosce le conclusioni della scienza sulla “attenzione divisa” e sulle interferenze dell’emozione sulle funzioni cognitive. Quello che turba la guida è apprendere notizie sgradevoli o litigare col collega insolente o con la moglie importuna, o arrabbiarsi col commercialista, o comunque concentrarsi su altro che non sia la guida stessa.

Conosceva bene questa psicologia della distrazione chi scriveva nei mezzi pubblici “non parlate al conducente” … anche prima che esistessero i cellulari!