LA FOTO DI “SAGITTARIUS-A”  RILASCIATA DALLA RETE DI COLLABORAZIONE TELESCOPICA INTERNAZIONALE CI HA MOSTRATO IL “BUCO NERO” GIGANTE PIÙ VICINO A NOI, PERCHÉ SI TROVA AL CENTRO DELLA LA NOSTRA GALASSIA.
È A 25 MILA ANNI LUCE DALLA TERRA, HA UN DIAMETRO DI OLTRE 44 MILIONI DI KM, E UNA MASSA QUATTRO MILIONI DI VOLTE QUELLA DEL SOLE.

Buco nero “Sagittarius A” (by Event Horizon Telescope)

Sappiamo che nell’universo di questi buchi neri ne esistono ben più grandi. E che consentono di convalidare empiricamente la teoria einsteiniana della Relatività Generale.

Secondo questa teoria, un buco nero è in realtà una regione dello spazio-tempo isolata dal resto dell’Universo. In esso il campo gravitazionale è talmente forte che qualsiasi cosa si avvicini (compresa la luce!) viene attratta e catturata senza poter più sfuggire all’esterno.

Gli esperti del mio mondo alieno mi dicono che si può paragonare un buco nero ad una stella che si contrae, aumenta la sua densità e collassa sotto il proprio peso, concentrando la propria massa in un unico punto detto, appunto, buco nero.

Mi dicono pure che “al centro di un buco nero si trova una singolarità gravitazionale, una regione in cui la curvatura dello spazio-tempo diventa infinita”. E qui neppure un alieno ci capisce, come credo la maggior parte dei miei lettori terrestri.

Per tentare di capire per analogia, cerco definizioni e spiegazioni riferite al mondo terrestre, quello di cui abbiamo esperienza.

“Buco” è definito dal dizionario come una “apertura, stretta e variamente profonda”. L’attributo nero aggiunge un colorazione di massima oscurità, in cui è impossibile distinguere quello che c’è all’interno.

Black Hole (by Anish Kapoor)

In base a queste definizioni, ho ricollegato i tanti buchi neri esistenti nel nostro mondo.

Tralasciamo quelli stradali, dove dopo le piogge in certe zone sprofondano auto e case,  e concentriamoci sui buchi neri di cui è piena la storia umana. Misteri non risolti di cui vediamo l’apertura ma non cosa realmente nascondono al loro oscuro interno.

Buchi neri nella storia italiana recente sono stati la massoneria nelle logge “coperte”, i servizi segreti deviati, le gestioni bancarie avvolte nel più oscuro mistero. E le tante consorterie mafiose che sotto vario nome interferiscono con la vita civile e con l’economia, senza che ci si riesca a guardare dentro perché troppo buio è il buco, e chi vuole farvi luce finisce male.

E certi partiti politici coi loro oscuri segreti e con i loro fondi “neri” (torna questo colore che impedisce di vedere i dettagli…)

Tutti questi buchi neri presenti nel nostro mondo hanno in comune che attraggono senza far sfuggire nulla all’esterno finché collassano su se stessi, e fotografarli è più difficile che i buchi neri delle galassie lontane.

Tornando ai buchi neri galattici, gli esperti prevedono che alla fine tutta la materia e l’energia si dissolverà, i buchi neri assorbiranno il resto, evaporando poi tramite un processo previsto da Hawking. Finché solo i fotoni continueranno ad esistere, senza gravità. Gli scienziati che accettano questo modello sostengono che il tempo si fermerà e si annulleranno le dimensioni e le distanze.

Non so che dire… fermare il tempo e annullare le distanze può avere dei lati positivi. Senza più bisogno di orologi marcatempo, ma anche senza più necessità di viaggiare e di accumulare ritardi con treni e aerei, o fare code in autostrada. Ma non capisco cosa resterà da fare a quanti, umani e alieni, si troveranno in questo universo senza spazio né tempo. A meno che pure loro verranno risucchiati nei buchi neri.

Certo, la prospettiva è talmente lontana … gli scienziati assicurano che ci vorranno 10100 anni perché i buchi neri supermassicci – quelli che si stanno fotografando adesso – evaporino in base al processo previsto da Hawking, e molto di più, milioni di millenni, perché tutta la materia venga inglobata in buchi neri.

In attesa di capirne di più, concentriamoci sui buchi neri della vita sociale terrena, che sono quelli attualmente pericolosi. Alcuni di essi potrebbero essere conosciuti evitando che facciano danni, prima dei tempi lunghissimi che ci vorranno per sapere che succederà dei buchi neri galattici.