FARE SESSO ALMENO QUATTRO VOLTE ALLA SETTIMANA”. SECONDO IL BEN INFORMATO SITO “ESQUIRE”, RIPRESO DA FANPAGE, SAREBBE QUESTA UNA DELLE CLAUSOLE NEL CONTRATTO DI MATRIMONIO CHE JENNIFER LOPEZ E BEN AFFLECK SI APPRESTANO A SOTTOSCRIVERE, DOPO AVER FESTEGGIATO IL FIDANZAMENTO.

Perché  inserire questo comma quantitativo in un contratto tra due persone che decidono di stare insieme perché si amano? Così si eviterebbero cali del desiderio reciproco, che indurrebbero a “divagazioni extraconiugali”. Cioè tradimenti del legittimo partner, cercando altrove il sesso che non si ottiene abbastanza tra le mura domestiche.

La celebre J.Lo, dal desiderio sempre acceso anche se ultracinquantenne, è cantante, attrice, ballerina, modella, imprenditrice, produttrice discografica e cinematografica. Ma anche ben nota per l’impegno politico e sociale. E’ stata ambasciatrice ONU e portavoce delle donne nel mondo che subiscono maltrattamenti e vivono in condizioni di difficoltà e nei campi profughi.

Di tradimenti (reciproci) ha una notevole esperienza, avendo sperimentato tre matrimoni durati rispettivamente uno, due e tre anni. E un numero indefinito di relazioni sentimentali non arrivate a nozze ma precocemente dissolte. Tra cui una, vent’anni fa, proprio con l’attuale fidanzato e contraente delle imminente nozze.

Fare sesso per contratto non è una cosa nuova. Sono sempre esistiti fin dall’antichità i casini o bordelli, poi definiti “case chiuse” o “di tolleranza” (senza specificare cosa andava tollerato). Con tariffari orari ben precisi, come quelli chiaramente esposti nella figura.

Contrattualizzare il sesso all’interno del matrimonio potrebbe essere un’idea. Infatti, secondo le statistiche la maggior parte dei legami si rompono per insoddisfazioni e contrasti legati alla sfera sessuale.

Però, come in tutti i contratti sindacali, sarebbe utile inserire delle clausole giustificative del mancato adempimento.

Ad esempio, motivi di salute (al di là del “mal di testa da superlavoro” dell’uomo o delle “cose mensili” della donna). Traumi fisici o psichici. Impegni inderogabili fuori casa. Stanchezza eccessiva per cause documentate. Inadeguatezza del luogo dove il dovere contrattuale andrebbe compiuto.

Si può ammettere, come per le gare sportive, il recupero delle partite rinviate per cause di forza maggiore.

Si possono prevedere sedute di allenamento o “amichevoli” a bassa intensità agonistica. Come nello sport (in fondo anche il sesso è una forma di attività motoria e sportiva). Del resto, il contratto non obbliga a un certo livello della prestazione, l’importante è “farlo”. E non prevede arbitri che assegnano i punteggi, come nella boxe o nella lotta, o nella ginnastica artistica.

“Il contratto sessuale”, un libro (serio!) della femminista britannica Carole Pateman (1988)

Resta il problema se è soddisfacente una attività sessuale compiuta per adempiere un contratto. Esiste l’esperienza delle già citate “case chiuse” o dei loro surrogati outdoor, dove una delle due parti ha obblighi di prestazione, ma non necessità di soddisfazione. E il contraente (specie quando alle prime armi) non sempre ne trae la soddisfazione auspicata. Tanto da far preferire a molti principianti insoddisfatti l’auto-erotismo, che – come diceva Woody Allen –  è  “fare sesso con qualcuno che ami”.

A parere di alieno, il contratto su quanto sesso fare (e come) all’interno del matrimonio può essere un optional ma non dovrebbe diventare obbligatorio, come il mantenimento e l’assistenza reciproca inserita nella formula canonica del rito.

Già molti matrimoni si sciolgono perché l’amore previsto nella formula non si mantiene nel tempo, e le altre clausole sottoscritte durante la cerimonia non vengono poi adempiute.

Aggiungere anche il calendario settimanale del sesso obbligatorio servirebbe solo a dare altre opportunità ad avvocati e consulenti di parte nelle cause di separazione e divorzio. Problema che magari non esiste per J.Lo e il suo Ben di turno, abituati a queste costose operazioni legali, ma potrebbe esserlo per molte coppie del mondo normale.  Per le quali la formula biblica ”ama e fai quel che vuoi” potrebbe essere più produttiva per formare e mantenere un legame di coppia stabile e soddisfacente.