FIN DALLE ORIGINI DEL MONDO RE, IMPERATORI, ZAR E ALTRI GOVERNANTI HANNO PENSATO DI POTER “INVENTARE” , CIOE’ COSTRUIRE, LA STORIA. E LO HANNO FATTO, CON ESITI QUASI SEMPRE DISASTROSI PER I LORO PAESI E PER I MONDO INTERO. IN CERTI CASI LA STORIA È “INVENTATA” NEL SENSO LETTERALE DI ESSERE RICOSTRUITA DIVERSAMENTE DA COME È REALMENTE ANDATA.
Abbiamo esempi antichi e recenti di questa (ri)costruzione storica che serviva ad ingannare sia i popoli governati sia gli storici di mestiere, che poi riportavano come vere cose che invece erano del tutto false.
Gli antichi romani inventavano motivazioni false per invadere i popoli delle regioni dove volevano estendere l’impero.
Motivazioni costruite ad arte hanno giustificato gli stermini di interi popoli, da quelli perpetrati dagli spagnoli nel “nuovo mondo” alla eliminazione degli indiani d’America. E così gli infami genocidi, da quelli degli ebrei alle “pulizie etniche” ricorrenti in vari continenti. Persino motivi religiosi sono stati contrabbandati per giustificazioni valide ad eliminare gli oppositori.
La storia che leggiamo nei libri è stata spesso ricostruita da storiografi partigiani dei vincitori. E spesso si basa su quelle che oggi chiamiamo “bufale” o “fake news” e che invece sono state prese per vere da intere generazioni (e alcune lo sono tuttora).
Fatti recenti confermano questa tendenza.
L’invasione dell’Iraq fu giustificata da rischi che poi sono stati riconosciuti inventati dai servizi segreti degli stati invasori, mentre le ragioni vere erano ben altre.
L’attuale zar russo ha invaso l’Ucraina con motivazioni ufficiali ben diverse da quelle reali. Ha tentato di farle credere buone al proprio popolo, anche se non ci hanno creduto tutti gli altri abitanti del mondo (e anche gran parte degli stessi russi).
E fin qui niente di nuovo. Così hanno fatto da sempre i guerrafondai di ogni epoca.
Una interessante pagina di “invenzione” della storia passata, a proprio uso e consumo, l’ha scritta qualche anno fa lo stesso Putin. Visitando la Francia nel 2017 il presidente della Russia attuale, volendo provare l’antica amicizia fra i due popoli, finse di dimenticare l’invasione di Napoleone e citò invece un fatto risalente all’undicesimo secolo. Quando Anna figlia di Yaroslav principe di Kiev, sposando un re di Francia, diventò un’amata regina dei francesi.
Il presidente Putin, in vena di amichevoli ricordi, la chiamò “la russa regina Anna” come se provenisse da quella che è l’attuale Russia da lui governata. Un falso storico, come subito ribatterono gli ucraini su Twitter, perché a quell’epoca Mosca neppure esisteva, esisteva solo la Rus’ di Kiev. E dunque non aveva senso che della principessa ucraina regina di Francia, si appropriasse a scopi propagandistici il capo dell’attuale Russia. Perché non fu Mosca a diventare capitale della “grande Russia” annettendosi quella di Kiev, ma caso mai, a quel tempo, il contrario.
Solo un piccolo e divertente episodio, niente a che fare con i casi di falsi storici che hanno giustificato stermini di massa, e neppure con l’attuale tragico conflitto russo-ucraino.
Un piccolo episodio che dimostra come i governanti cerchino sempre di tirare la storia dalla loro parte e a loro convenienza. E tirano i loro popoli sulla stessa strada. Ma la strada della storia, se lastricata di invenzioni, non porta mai a nulla di buono.
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